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STATISTICHE DELLA REGIONE SARDEGNA

Imprese, condizioni economiche delle famiglie, istruzione e prezzi

Con questa pubblicazione vengono rinnovati i temi dell'Istruzione, delle Condizioni economiche delle famiglie, della Struttura produttiva delle imprese e dell’Indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività.

Condizioni economiche delle famiglie
Gli indicatori pubblicati provengono dalle indagini Istat sugli “Aspetti della vita quotidiana”, sulle “Spese delle famiglie” e sul “Reddito e le condizioni di vita delle famiglie”. I dati, disponibili con dettaglio regionale e aggiornati al 2016 e 2017, consentono di approfondire la conoscenza del fenomeno sia dal punto di vista della percezione delle famiglie sulla propria situazione economica, sia con riferimento a dati oggettivi sui consumi e sui redditi delle famiglie. La povertà è misurata attraverso l'incidenza della povertà relativa familiare e individuale che misura “quanto poveri sono i poveri”, cioè di quanto, in termini percentuali, la spesa media mensile delle famiglie e degli individui poveri sia inferiore alla soglia di povertà relativa che fa riferimento alle condizioni di vita medie della nostra società. Tre indicatori della strategia Europa 2020 misurano lo stato di indigenza attraverso il rischio di povertà o esclusione sociale, la bassa intensità di lavoro e la grave deprivazione familiare che sintetizza la mancanza di possesso di specifici beni durevoli, l'impossibilità di svolgere alcune attività essenziali o di rispettare le scadenze di pagamenti ricorrenti a causa di problemi economici.

Istruzione
Le sintesi statistiche, aggiornate al 2017, presentano le informazioni sui principali aggregati relativi al sistema scolastico e a quello universitario, prodotte dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, mediante specifiche rilevazioni sulle scuole di ogni ordine e grado e sugli atenei, rilasciate dall’Istat attraverso l'Annuario statistico italiano e gli Indicatori territoriali per le politiche di sviluppo. Le tavole permettono di osservare l'evoluzione del livello di istruzione della popolazione nel quadro della Strategia Europa 2020 che ha stabilito, tra gli obiettivi strategici da raggiungere, la riduzione al di sotto del 10 per cento della quota di abbandoni scolastici e formativi precoci. A questi si affianca il tasso dei giovani NEET, ovvero i giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non frequentano alcun corso di istruzione o formazione, proveniente dalla Rilevazione Istat sulle forze di lavoro, che fornisce una misura dello spreco e sottoutilizzo del potenziale dei giovani che può incidere anche sull’occupazione e la produttività futura, al netto di coloro che non sono interessati al momento ad avere un lavoro remunerato, perché per esempio stanno facendo altre esperienze o hanno problemi di salute.

Prezzi
Le tavole mostrano i valori dell'Indice nazionale dei prezzi al consumo NIC che misura le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di beni e servizi, il paniere, rappresentativo degli effettivi consumi delle famiglie in uno specifico anno. L'impossibilità, infatti, di misurare le variazioni dei prezzi di tutti i singoli prodotti consumati dalle famiglie rende necessario selezionare un campione di specifici beni e servizi - sui quali misurare mensilmente le dinamiche di prezzo - che contiene i prodotti prevalentemente acquistati dal complesso delle famiglie. Attraverso l'osservazione dell'aumento dei livelli dei prezzi e della velocità di crescita degli stessi, sintetizzato nell'Indice NIC, misuriamo l'inflazione del Paese. Dal 2016 gli indici hanno come base di riferimento 2015=100 (base precedente 2010=100). La base di riferimento dell'indice dei prezzi a catena, corrisponde all'anno al quale vengono riportate, mediante l'operazione di concatenamento, le serie annuali degli indici in base di calcolo. Tale operazione serve a garantire la possibilità di misurare le variazioni dei prezzi su periodi che si estendono su due o più anni solari. Dato che le operazioni di revisione della base campionaria degli indici hanno luogo con cadenza annuale, la definizione della base di riferimento serve a individuare l’anno preso come “origine” per le serie concatenate degli indici.

Struttura produttiva delle imprese
Le Tavole principali sulla struttura produttiva pubblicate con questo aggiornamento provengono dalla fonte Asia - Unità locali dell'Istat. I dati riguardano le unità locali e gli addetti per comparto economico, sezione di attività e classe di addetti, sia a livello provinciale che confrontati con i valori delle altre regioni e ripartizioni territoriali, per il periodo 2012-2016. Le variabili e gli indicatori sono relativi al numero delle unità locali e di addetti, la dimensione media delle unità locali, misurata in termini di addetti, e l'indice di specializzazione produttiva, ovvero il rapporto tra il peso degli addetti di un settore in un determinato territorio e il peso dello stesso settore nell'economia nazionale.
Nella sezione Tavole di approfondimento si possono trovare gli indicatori sui macrosettori dell'Industria e dei Servizi e sui comparti economici di Industria in senso stretto, Costruzioni, Commercio, trasporti e alberghi e Altri Servizi relativi allo stesso periodo. Con questa uscita vengono anche pubblicati i dati sui comparti di Estrazione di minerali da cave e miniere, Manifattura, Fornitura energia elettrica, gas, vapore, aria condizionata, Fornitura acqua, reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento e i Servizi di alloggio e ristorazione.

Consulta i documenti:
Lista indicatori [file.pdf]

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Data pubblicazione: 28.02.19